lunedì 2 aprile 2007

Anda e rionda...

Perchè sei così bella?
Perchè mi vuoi ogni volta veder morire?
Perchè mi accechi con quegli occhi di giacchio e fulmini?
Ti accarezzo... e mi impiglio nei tuoi ricci di sole.
Passano veloci i secoli mentre mi ubraico del nettare dolce dell'albero proibito.
Mangio la tua pelle che sa di libertà, che profuma di ricordi.
Non risparmio le tue ossa... e fino nell'anima affondo il mio respiro...
per scoprire i segreti che celi sotto quella scorza di nuvole.
Un anno, una vita intera passerei a frugare dentro di te.
Ma so per certo che morirei nel mare del tuo sangue,
troppo denso di sogno.
Già ora che ci penso ne svengo... in un'estasi di dolore e pace.
Potrei affacciarmi dai tuoi occhi,
ma ho paura di vedere riflesso il mio abisso, che conosco.
Perchè mi pugnali con la tua mano calda?
Come fai a volarmi per la testa e a naufragarmi nello stomaco?
Sei fatta di carne o di alito di bosco?
Ti inchioderei ai miei piedi per non farti scappare via.
Come è sinistro a volte il tintinnio delle chiavi.
Brividi di freddo in fondo al portone.
A volte le case bruciano.
Le mura, spettatrici inermi,
restano lì testimoni del susseguirsi di vite interrotte.
Dalle finestre un vento liberatore spazza via cenere e fumo.
E ladri ci derubano, saette ci colpiscono.
Candele si spengono sotto i colpi di ciniche brezze.
Ma tu aspettami! E ancora una volta ti porterò a vedere le onde,
a mangiare dove volano i gabbiani e
a conoscere la sabbia, granello per granello.

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