lunedì 19 febbraio 2007

IL SOLE E LA FABBRICA


Il sole e la fabbrica

Un giorno di pioggia Luigi si rende conto che nella sua fabbrica manca il sole.
Così marca visita, va dal suo Dio e gli dice:
Dio, dammi il sole che lo devo portare dentro la fabbrica!
Dio ci pensa su un poco e poi gli risponde: Luigi, ma se io ti dò il sole con che cosa illumino il mondo?
Con una lampadina , risponde Luigi, con una lampadina grandissima.
E Dio disse: ci penserò, torna tra una settimana.

Prima settimana.
Luigi torna dal suo Dio e lui gli dice:
Va bene portami la lampadina più grande del mondo e io ti darò il sole che tu porterai sulla terra e metterai nella tua fabbrica.
Luigi torna in paese e prende una settimana di malattia in fabbrica per pensarci su.

Seconda settimana.
Luigi decide di parlarne con i suoi compagni. Loro lo ascoltano e dicono: Bello! Ma dobbiamo capire come si costruisce la lampadina più grande del mondo.
Allora, noi studieremo giorno e notte, riuniti in nel gruppo dei sette operai più saggi dei sette raparti delle nostre sette fabbriche. Studieremo per sette giorni e sette notti e poi ti faremo sapere come costruire la lampadina più grande del mondo che tu porterai al tuo Dio che lui sostituirà al sole che poi ti darà e che tu porterai in terra poi in fabbrica.

Terza settimana.
Luigi torna dai suoi compagni. Loro, riuniti in seduta straordinaria-plenaria-congiunta.
Il consigliodeisettesaggideisetterepartidellesettefabbriche, si espresse così.
Luigi, noi rifiniremo la lampadina che ti farà il vetraio. Lui costruirà l’involucro e noi metteremo i filamenti e il bulbo.
Così Luigi andò dal vetraio e gli disse:
Vetraio, mi costruisci un’ampolla da portare in fabbrica per fare la lampadina più grande del mondo che io porterò al mio Dio che lui sostituirà al sole che poi mi darà e che io porterò in terra poi in fabbrica. Vetraio, me la costruisci. Si?
Il vetraio ci pensa, poi dice: torna tra sette giorni e ti farò sapere.

Quarta settimana.
Luigi torna dal vetraio e lui gli dice: va bene ti costruirò l’ampolla più grande del mondo ma poi tu come la trasporti? Trovati un carretto altrettanto grande e fatti prestare il carretto adatto a trasportare un’ampolla da portare in fabbrica per fare la lampadina più grande del mondo che tu porterai al tuo Dio che lui sostituirà al sole che poi ti darà e che tu porterai in terra poi in fabbrica.
Luigi decide di prendersi ancora un’altra settimana di aspettativa e di pensarci su.



Quinta settimana.
Luigi dal trasportatore: trasportatore, mi presti il carretto adatto a trasportare un’ampolla da portare in fabbrica per fare la lampadina più grande del mondo che io porterò al mio Dio che lui sostituirà al sole che poi mi darà e che io porterò in terra poi in fabbrica. Trasportatore, me lo presti. Si?
Il trasportatore ci pensa un pò sù e poi gli dice che gli presterà il carretto, ma il suo più grande carretto non è abbastanza grande.
Quindi –gli dice-, vai dal falegname e fatti costruire un pianale di trasporto adatto.

Luigi va dal falegname e gli chiede: Falegname, mi costruisci un pianale per allargare il carretto adatto a trasportare un’ampolla da portare in fabbrica per fare la lampadina più grande del mondo che io porterò al mio Dio che lui sostituirà al sole che poi mi darà e che io porterò in terra poi in fabbrica. Falegname, dimmi che me lo costruisci. Me lo costruisci. Si?
Il falegname vuole pensarci un po’ su. Quindi gi dice di tornare tra una settimana.

Sesta settimana.
Luigi va dal falegname e questi gli dice che gli avrebbe costruito il pianale se egli gli avesse portato la legna necessaria per un’opera così grande.
Quindi Luigi si reca dai tagliaboschi e li implora. Mancate solo voi!!!!!
Tagliaboschi, mi tagliate tanta legna da portare al falegname in modo che lui mi possa costruire un pianale per allargare il carretto adatto a trasportare un’ampolla da portare in fabbrica per fare la lampadina più grande del mondo che io porterò al mio Dio che lui sostituirà al sole che poi mi darà e che io porterò in terra poi in fabbrica. Taglialegna! Non mi tradite proprio voi! Taglialegna! Dovete dire di si.
Mi dite di si. Si?
Torna tra una settimana e ti faremo sapere.

Settima settimana.
Luigi torna dai taglialegna che gli consegnano tanta legna da portare al falegname “In modo che lui mi possa costruire un pianale per allargare il carretto adatto a trasportare un’ampolla da portare in fabbrica per fare la lampadina più grande del mondo che io porterò al mio Dio che lui sostituirà al sole che poi mi darà e che io porterò in terra poi in fabbrica”.
Quindi Luigi si reca dal falegname che gli amplia il carretto che il trasportatore gli presta per andare dal vetraio e prendere l’ampolla di vetro che porta ai suoi compagni di fabbrica così gli costruiscono la lampadina.


Luigi e la lampadina più grande del mondo.
Ma come portarla in cielo dal suo Dio?
Pensa e ripensa ripensa e pensa, ripensa ripensa e pensa; si addormenta.
Angelo, mi presteresti
Le tue ali in modo che io possa trasportare la lampadina a Dio?

Così Luigi parte per il cielo con due ali bianche ed una lampadina al neon stretta sotto la pancia.
Dio sostituisce la lampadina al sole. Lo fa la notte e nessuno se ne accorge, manco le guardie notturne, perché lui sa il momento che escono dalle osterie ubriache. Eh! Lui vede tutti!!

Luigi torna in volo sulla terra con il sole tra le mani.
Si ferma dai taglialegna e gli lascia un raggio di sole per avergli tagliato tanta legna,
Si ferma dal falegname e gli consegna un raggio di sole per avergli allargato il carretto,
Si ferma dal trasportatore e gli regala un raggio di sole per avergli prestato un carretto,
Si ferma dal vetraio e gli dona un raggio di sole per aver costruito l’ampolla per fare la lampadina più grande del mondo che lui ha portato al suo Dio che ha sostituito al sole che gli ha consegnato per portarlo in terra ed in fabbrica.


Arriva in fabbrica dove lo attendono tutti gli oprerai suoi compagni e anche il consiglio dei sette saggideisetterepartidellesettefabbriche che per l’occasione si erano fatti crescere delle lunghe barbe bianche da parata e da attesa.
Così la fabbrica di Luigi ha un grandissimo sole alla parete.
Ma se contiamo le settimane sono sette, e nessun padrone accetta che un operaio non produca per sette settimane, anche se gli porta in cambio il sole.
Così, in una bella giornata di sole, Luigi riceve una lettera che si chiama “Lettera di messa in cassa integrazione”. In pratica “Tra sette settimane te ne devi andare!”.

Non tutte le favole finiscono bene e così, sette settimane dopo, la fabbrica, l’unica al mondo con il sole alla parete, riapre senza Luigi, e Luigi rimane disoccupato.

Ma non tutte le favole finiscono male. E così dopo una settimana di disperazione, in una bellissima giornata di sole, Luigi decide che oggi è troppo bello per avvilirsi, e che oggi, se lui si dispera avrà perso anche questa giornata che nessuno gli ridarà più.
Così decide di andare da tutti gli artigiani che lo avevano aiutato.

Quindi, siccome tutte le favole finiscono bene, Luigi passerà tutta la sua vita sette settimane con il vetraio, imparando a lavorare il vetro, sette settimane dal trasportatore, girando per i villaggi vicini e raccontando la sua straordinaria avventura, sette settimane dal falegname imparando a trasformare gi alberi in mobili e sette giorni tra i boschi con i suoi amici taglialegna.
E sette giorni tra i suoi amici i sette saggideisetterepartidellesettefabbriche
Che quando va lui si fanno trovare con lunghe barbe bianche di parata e Di noia?



Col. Duglas Mortimer

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