
Disegno a mano-estemporanea (su carta riciclata)
La bilancia dell’amore dei gatti.
Ieri ero da Mariolina, la mia amica gattofila.
Aveva litigato con Lei poco prima del mio arrivo.
Eravamo nel suo salotto, su due divani ad angolo, parlavamo di gelosie feline e cercavamo di interpretare i loro comportamenti, tentando di aiutarci a trovare delle soluzioni.
Lei è uno splendido gioiellino nero; piccola di statura con due grandissimi occhi gialli.
Di certo più bruttina dei meravigliosi gatti d’angora, bianchi e neri che Mariolina ha.
Lei era seduta su un tavolino al lato del mio divano con le zampe anteriori allargate, gli occhi bassi.
Sembrava decisamente assente; era presa da profonde e privatissime riflessioni ed intense meditazioni.
Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso.
Sembrava stesse organizzando qualcosa.
Noi parlavamo e lei era sempre lì, ferma, con il suo piano. Aspettava che arrivasse il momento giusto.
Improvvisamente e senza nessun motivo apparente Lei si muove.
Viene sulle mie gambe, ma non si siede. Rimane in piedi e guarda Mariolina.
Doveva fare qualcosa di molto importante e voleva prendere la forza da me.
Poi passa sui braccioli dei nostri divani. Le manine su quello di Mariolina, i piedini sul mio.
Era l’ultima esitazione. La guarda fisso negli occhi.
Ora non può più tornare indietro.
Velocemente passa sulle gambe di Mariolina e scappa via dall’altra parte del divano.
Poi guarda Mariolina per vedere se ha capito.
Voleva dirle:
Va bene abbiamo litigato, mi sono offesa ed ero arrabbiata con te.
Adesso mi è passata e ti puoi riprendere il mio amore.
Adesso non ti do il mio amore.
Adesso ti do il permesso di provare a riconquistarlo.
Lei si chiama Sabina.
Col Douglas Mortimer
La bilancia dell’amore dei gatti.
Ieri ero da Mariolina, la mia amica gattofila.
Aveva litigato con Lei poco prima del mio arrivo.
Eravamo nel suo salotto, su due divani ad angolo, parlavamo di gelosie feline e cercavamo di interpretare i loro comportamenti, tentando di aiutarci a trovare delle soluzioni.
Lei è uno splendido gioiellino nero; piccola di statura con due grandissimi occhi gialli.
Di certo più bruttina dei meravigliosi gatti d’angora, bianchi e neri che Mariolina ha.
Lei era seduta su un tavolino al lato del mio divano con le zampe anteriori allargate, gli occhi bassi.
Sembrava decisamente assente; era presa da profonde e privatissime riflessioni ed intense meditazioni.
Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso.
Sembrava stesse organizzando qualcosa.
Noi parlavamo e lei era sempre lì, ferma, con il suo piano. Aspettava che arrivasse il momento giusto.
Improvvisamente e senza nessun motivo apparente Lei si muove.
Viene sulle mie gambe, ma non si siede. Rimane in piedi e guarda Mariolina.
Doveva fare qualcosa di molto importante e voleva prendere la forza da me.
Poi passa sui braccioli dei nostri divani. Le manine su quello di Mariolina, i piedini sul mio.
Era l’ultima esitazione. La guarda fisso negli occhi.
Ora non può più tornare indietro.
Velocemente passa sulle gambe di Mariolina e scappa via dall’altra parte del divano.
Poi guarda Mariolina per vedere se ha capito.
Voleva dirle:
Va bene abbiamo litigato, mi sono offesa ed ero arrabbiata con te.
Adesso mi è passata e ti puoi riprendere il mio amore.
Adesso non ti do il mio amore.
Adesso ti do il permesso di provare a riconquistarlo.
Lei si chiama Sabina.
Col Douglas Mortimer
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